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Il lungo cammino verso una chimica sostenibile non può prescindere innanzitutto dalla riduzione dei consumi e dagli sforzi compiuti nel solco della transizione energetica.

La chimica, infatti, è un settore energivoro per eccellenza tanto da essere definito “hard-to-abate” a causa delle sue caratteristiche che vedono trasformare la materia per ottenere sostanze e prodotti indispensabili per la nostra vita di tutti i giorni.

Stando ai dati Federchimica, l’elettricità rappresenta oggi circa il 35% dei consumi energetici dell’industria chimica, il calore il 29%, il gas naturale il 27%, i combustibili liquidi (benzina, gasolio, olio combustibile, GPL) il 7%, l’energia da fonti rinnovabili e rifiuti non rinnovabili, infine, rappresenta appena il restante 4%.

In uno scenario così complesso, che necessita di 10 miliardi di euro in ricerca e sviluppo per mettere a punto soluzioni alternative (Boston Consulting Group, 2021), Esseco Industrial ha compiuto una serie di sforzi e di investimenti che permettono di superare addirittura il 55% di energia CO2 free. Percentuale che raggiunge il 78% in Hydrochem Italia.

Come abbiamo raggiunto questi risultati? Nei nostri stabilimenti, utilizziamo infatti diverse fonti a zero emissioni per produrre energia elettrica: idroelettrico, fotovoltaico, vapore di processo, impianti di cogenerazione.

Le due centrali idroelettriche di proprietà alimentano le produzioni dell’impianto industriale di Pieve Vergonte-Hydrochem Italia: il fabbisogno energetico dello stabilimento viene soddisfatto per circa 65.000 MWh annui che fa sì che l’energia rinnovabile raggiunga qui il 78%. Sul totale di Esseco Industrial, nel primo semestre 2023, l’energia idroelettrica ha pertanto “pesato” complessivamente per il 20,1%.

Notevole importanza ricopre, poi, la fonte fotovoltaica sia attraverso impianti presenti nei nostri siti produttivi sia con contratti a lungo termine di approvvigionamento (PPA) sia con ingenti investimenti nella prima community di consumatori di energia rinnovabile. La produzione interna, oggi pari a 350 MWh/anno grazie a due impianti presenti nello stabilimento di Saline di Volterra-Altair Chimica, giungerà nei prossimi mesi a complessivi 1.110 MWh/anno frutto di due nuove installazioni. A fare la differenza, però, è il contratto PPA denominato “Green by Axpo”, partito nel luglio 2022 e in grado di garantire una fornitura di 43.800 MWh/anno per Altair. La percentuale dell’incidenza del fotovoltaico per i consumi complessivi di Esseco Industrial è balzata così dall’0,1% del 2021 al 18,4% del primo semestre 2023. Una percentuale destinata presto a salire ulteriormente con l’entrata in funzione degli impianti relativi al progetto Renewability su cui sono stati investiti 10,7 milioni di euro. Questo modello innovativo permette all’azienda di divenire prosumer (il produttore diventa consumatore) e la rende così indipendente dal mercato elettrico, assicurandosi un prezzo cost reflective da fonte rinnovabile sostenendo gli investimenti degli impianti: uno da 2.688 MWh/anno in Sicilia per Esseco e uno ulteriore per Altair Chimica da 12.000 MWh/anno in Lazio e Abruzzo che permetteranno, assieme, un abbattimento di oltre 3.700 tonnellate l’anno di CO2.

Anche il vapore fa la sua parte nei processi produttivi di Esseco Industrial contribuendo per il 6,2% con energia CO2 free. Recuperando il calore che si sprigiona con il processo di combustione dello zolfo, infatti, in Esseco riusciamo ad azionare due turbine a vapore per complessivi 6,74 MWe.

Un ulteriore importante fetta della nostra “torta energetica” è costituita dai cogeneratori (21,6%). Sono presenti impianti di cogenerazione sia nello stabilimento di San Martino di Trecate-Esseco sia in quello di Saline di Volterra-Altair dove, inoltre, utilizziamo il 25% della CO2 presente nei gas esausti per produrre carbonato di potassio K2CO3.

Un mix energetico che ci permette di avere, in definitiva, più del 65% di energia autoprodotta, più del 55% di energia CO2 free grazie a fonti rinnovabili e a vapore di processo e più del 50% del totale di energia green, calcolando che per il 38% l’energia di rete è prodotta da fonti energetiche rinnovabili (dati Ispra, 2021).

Nonostante l’elevato aumento delle produzioni, il mix energetico delle società di Esseco Industrial ha visto crescere notevolmente la quota delle energie rinnovabili: basti pensare che nel 2019 l’energia CO2 free era appena pari al 42% mentre oggi supera il 55% del totale complessivo. Un risultato raggiunto attraverso lungimiranti scelte d’investimento sui contratti PPA, che hanno ben ripagato nel periodo di crisi energetica causato dal conflitto russo-ucraino, e dall’acquisizione della società Hydrochem Italia nel 2019, proprietaria di due impianti idroelettrici.

Si tratta di un percorso a passo deciso verso una chimica sempre più sostenibile e in grado di interpretare davvero da protagonista una reale transizione energetica, in un settore così complesso da essere definito hard-to-abate. I progetti in cantiere e gli investimenti green proseguiranno nel breve periodo con l’obiettivo finale di raggiungere l’autonomia energetica e zero emissioni di CO2 entro l’anno 2050.

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