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È stato inaugurato, ad inizio novembre 2020, a Saline di Volterra, il nuovo impianto per la produzione di idrossido di potassio (KOH) anidro, a scaglie; grazie ad un ulteriore investimento pari a circa 2,5 milioni di euro, la capacità produttiva è passata da 40 a 60 ton/giorno. Tale ampliamento produttivo si è reso necessario, dopo aver raggiunto la piena saturazione del primo investimento, terminato nella seconda parte del 2017.

L’investimento è uno dei punti chiave della nuova strategia della Divisione Cloro-Alcali di Esseco Group, comprendente Altair Chimica, Altair Iberica e Hydrochem. Tale strategia tende a favorire, in Altair Chimica, il graduale passaggio dai prodotti in soluzione acquosa a quelli disidratati, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale della propria logistica, diminuendone la criticità nel trasporto e – conseguentemente – i relativi costi. Il prodotto anidro, in scaglie, in effetti, potrà essere consegnato con maggiore facilità e sicurezza in destinazioni ben più lontane da quelle normalmente raggiungibili, spedendo il prodotto in soluzione acquosa. È altresì chiaro che tale investimento, si rende necessario anche in funzione dell’imminente partenza della nuova elettrolisi di Hydrochem, che sarà maggiormente specializzata nei prodotti liquidi.

Tra i principali utilizzi della potassa caustica anidra, l’applicazione di gran lunga più frequente è nella produzione di fertilizzanti, seguita da quelle come catalizzatore nelle sintesi per la produzione di biodiesel e, in misura minore, in altri processi industriali. Più rari sono gli utilizzi come additivo alimentare, stabilizzante e correttore di acidità, poiché in questo ambito specifico è molto più frequente l’uso del formato liquido.

L’upgrading dell’impianto di produzione della potassa caustica anidra in scaglie, permette anche di raggiungere, contestualmente, i seguenti obiettivi:

  • potenziamento della flessibilità produttiva, grazie all’aggiunta di un evaporatore intermedio che può utilizzare entrambe le concentrazioni di potassa disponibili in uscita dall’elettrolisi a membrana (30% e 50%);
  • risparmio energetico per unità di prodotto, attraverso un apposito recupero termico, tale da migliorare le performance energetiche complessive dell’impianto;
  • miglioramento qualitativo delle scaglie, in termini di purezza chimica e resistenza fisica.
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